Manco la lana di roccia riescono a togliere…

8 Ott

L’amministrazione comunale ha indubbiamente a cuore la salute delle giovani generazioni rivoltane. Infatti ha individuato un pericoloso materiale, utilizzato come isolante termico, presso il sottotetto della scuola elementare.

Questo materiale è la lana di roccia. Non vogliamo trattare la pericolosità del materiale, classificato dall’IARC (International Agency  for Research  on Cancer) nel gruppo 3 (non cancerogeno per l’uomo), peraltro confinato nel sottotetto della scuola e per il cui smaltimento non serve nemmeno inoltrare segnalazione all’ASL (come invece per l’amianto).

Di questo non pretendiamo di saperne più del Sindaco, tuttavia vogliamo informare su come sono state abilmente condotte le operazioni per l’affidamento dell’incarico per la rimozione e lo smaltimento.

Ormai lo sanno tutti: il Comune non ha più soldi (vuoi per la spending review, vuoi per qualche spesuccia inutile). Allora cosa si può fare per mettere in piedi l’operazione in tempi stretti, cioè prima dell’inizio delle lezioni scolastiche di settembre?

Vi ricordate il famoso centro commerciale che si doveva fare al di là della rivoltana?  Bene, nella convenzione urbanistica c’era l’obbligo di dare al Comune circa 900mila euro sotto forma di opere. Quale occasione migliore per farsi fare questo lavoro e la sistemazione della copertura del Centro Diurno di via Renzi (per un totale di circa 200.000 euro)?

La gara d’appalto viene organizzata ed indetta dall’impresa che deve versare la somma al Comune.

Partecipano alcune ditte, e viene aggiudicato il lavoro alla prima classificata. Ma la selezione del vincitore è stata così scrupolosa che c’è stato subito un ricorso, risultato pure fondato. Il vincitore è stato quindi eliminato in favore del secondo classificato.

Almeno questa volta l’errore non è del nostro Ufficio Tecnico, ma dei tecnici dei privati lottizzanti. Però la sostanza è che arrivato settembre, cominciano le lezioni e i lavori non si sono svolti.

Tralasciando i giudizi sulla bontà dell’idea per attuare i lavori, ma non potevano svegliarsi prima? E non potevano fare le cose un po’ meglio? Speriamo solo che adesso non ci dicano che la lana di roccia fa bene alla salute…

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